Il 20 novembre 2013 hanno riaperto al pubblico, dopo 5 anni di restauro, le catacombe di Priscilla in via Salaria 430 (vicino a Villa Ada), inserite in un complesso che era utilizzato per le sepolture cristiane tra la fine del II e il IV secolo, meravigliose e ricche di affreschi (da quello di Lazzaro con Cristo, l’ultimo venuto alla luce, a quello della defunta orante con Pietro e Paolo). Oltre alla bellezza reale del sito, esso è stato arricchito da un allestimento tecnologico. Google Maps dedicherà infatti alle catacombe di Priscilla una sezione, “Views Priscilla”, che permette di visitare virtualmente l’intero complesso muovendosi all’interno dei vari ambienti per scoprirne i tesori. Come ha affermato Giorgia Abeltino, Responsabile Public Policy di Google, “la tecnologia ha una forza di democratizzazione perchè riesce a mettere a disposizione di un pubblico globale bellezze, cultura e storia che altrimenti sarebbero difficilmente accessibili e conoscibili”. Alla riapertura delle catacombe era presente il cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, che ha esortato a guardare il presente “perchè le catacombe paradossalmente sono diventate una sede della modernità della contemporaneità estrema”. Le catacombe si trovano all’interno della basilica di San Silvestro; esse si compongono di due ambienti, uno dedicato al culto e l’altro utilizzato già in passato come materiale scultoreo e che contiene, tra l’altro, 700 frammenti di sarcofagi provenienti dalla necropoli, restaurati per l’occasione, che testimoniano la storia della scultura funeraria in età tardoimperiale, l’interazione fra il mondo pagano e il mondo cristiano e l’evoluzione culturale fra il III e il IV secolo.
(Fonti: TMNews e Repubblica.it)