hIn uno dei luoghi più conosciuti di Roma, piazza di Spagna (a pochi passi da Hotel Centrale Roma: circa 450 metri, percorribile in 6 minuti), troneggia la monumentale scalinata di Trinità dei Monti, 136 gradini inaugurati da papa Benedetto XIII in occasione del Giubileo del 1725. Venne progettata sia da Alessandro Specchi che da Francesco De Sanctis, dopo generazioni di lunghe ed accese discussioni su come il ripido pendio sul lato del Pincio dovesse essere urbanizzato per collegarlo alla chiesa. Alla fine venne realizzata da Francesco De Sanctis (grazie ai finanziamenti francesi del 1721-1725) e collegava l’ambasciata borbonica spagnola (a cui la piazza deve il nome) alla chiesa di Trinità dei Monti. La grande scalinata alterna tratti curvi, tratti diritti ed è decorata da numerose terrazze-giardino, che in primavera ed estate vengono addobbate da fiori; fu disegnata in modo che, avvicinandosi, gli effetti scenici aumentassero man mano: è uno degli esempi più rappresentativi dell’ultima arte barocca, di cui sintetizza il gusto scenografico e spettacolare. La soluzione non piacque molto ai critici del tempo, ma fu amata molto dal popolo, che ne apprezzò proprio la sua funzionalità e comodità. Sono presenti, in ricordo della sua costruzione, i gigli di Francia e le aquile di Innocenzo XIII Conti. Due grandi iscrizioni in latino, entrambe risalenti al 1725, sono situate lungo la scalinata e ne documentano le vicende. Era caratteristico, nell’Ottocento, il via vai delle piccole ciociare in costume tradizionale che vendevano fiori lungo la scalinata, tradizione interrotta poi dalle autorità che proibirono di vendervi fiori, mentre oggi la scalinata è sempre colma di turisti che qui siedono per riposare e assorbire l’atmosfera di questo luogo magico. Nel 1737, già Valesio scriveva: “si era introdotto un abuso, ora che la gente per il caldo si gira per la città di notte, che in piazza di Spagna e sopra il monte Pincio si facevano balli con suoni fra uomini e donne, non conoscendosi l’un l’altro, il che venuto a far notizia del cardinal Vicario, vi ha mandato i suoi esecutori ed è stato tolto l’abuso”.

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