Partiamo da una precisazione che abbiamo fatto in un nostro scorso post (https://hotelcentraleroma.it/roma-con-al-centro-la-sua-cucina-popolare/): la cucina romana si nutre di partecipazione e creatività popolare. Ad esempio le fettuccine al burro e formaggio, con l’aggiunta di spezie varie: se ne parla per la prima volta nel XV secolo nel “Libro de arte coquinaria” scritto dal maestro Martino da Como, un cuoco del Nord Italia che era molto attivo a Roma. Il piatto viene citato come “maccaroni romaneschi”, da cui si evidenziano le sue origini romane ma divenne ben presto un alimento conosciuto internazionalmente. Le fettuccine Alfredo furono riscoperte dal ristoratore Alfredo Di Lelio a Roma nel 1908 (o, forse, nel 1914) e divennero molto popolari negli anni ’20, menzionate tra l’altro in una dedica di Ettore Petrolini presente nel libro degli ospiti del ristorante. La leggenda narra che il ristoratore Alfredo Di Lelio, per fare piacere alla moglie Ines che aveva perso l’appetito subito dopo il parto, tirò fuori dal cilindro questo piatto delle tradizione: il risultato fu eccellente sia per la moglie sia per la fama che godette da subito (ne parlò addirittura nel 1927il Saturday Evening Post). Aggiungiamo un’altra curiosità: le Fettuccine Alfredo sono praticamente sconosciute nel nostro Paese (o almeno al di fuori di Roma) mentre negli USA sono uno dei piatti di pasta più diffusi nel Paese, un vero e proprio simbolo della cucina italiana. Tutt’ora si possono trovare sia in ristoranti d’Oltreoceano che tra gli scaffali dei supermercati, come sugo pronto.

 

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