Messalina, il cui nome è tuttora sinonimo di seduttrice, è sicuramente uno dei personaggi più chiacchierati dell’antichità romana. La sua pessima fama è stata indubbiamente accresciuta dai suoi numerosi detrattori contemporanei e postumi e persino da opere teatrali e film più recenti; e sicuramente non è del tutto immeritata. Famosa per la sua bellezza fin da giovanissima, Messalina fu la terza moglie dell’imperatore Claudio e come tale diventò la donna più influente dell’Impero romano, ma il suo status era alquanto incerto considerando anche l’età del marito, piuttosto avanzata per l’epoca. Messalina si adoperò così per eliminare, spesso fisicamente, qualsiasi potenziale minaccia per se stessa e per suo figlio Britannico, potenziale erede al trono. Ma, ancor più che la crudeltà, è stata l’attività sessuale di Messalina a renderla celebre ancora oggi. Secondo Plinio il Vecchio (Libro X della “Storia Naturale”), Messalina avrebbe vinto una sorta di gara con una celebre prostituta, per avere avuto rapporti con 25 uomini in 24 ore. A lei sono state inoltre attribuite relazioni incestuose con i fratelli ed episodi come quelli descritti da Giovenale nella sua Satira VI: Messalina si recava travestita in un bordello dove si prostituiva per tutta la notte, allo scopo di appagare il suo insaziabile appetito sessuale. L’accanimento nei suoi confronti ricorda molto quello che si è verificato anche per altre donne belle, potenti e condannate dalla storia, come la regina Maria Antonietta di Francia, protagonista indiscussa dei libelli pornografici dell’epoca. Anche il livore contro Messalina ha indubbie connotazioni politiche: il fatto che fosse membro della gens Iulia non faceva che alimentare le lotte interne della famiglia per la successione all’Impero. Ciò che segnò la fine dell’esistenza trasgressiva di Messalina fu la sua relazione con Gaio Silio. Il segretario liberto Narciso convinse l’imperatore che la condotta licenziosa di Messalina era intollerabile e Claudio condannò a morte entrambi gli amanti. Quando fu eseguita la condanna, Messalina aveva poco più di vent’anni; pare che il tribuno che la scovò negli Horti Luculliani, dove si era nascosta, mentre la trafisse esclamò: “se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma!”.