E’ in corso da giovedì scorso 5 giugno 2014 il restauro della Fontana di Trevi e del complesso delle Quattro Fontane, finanziato da Fendi quale mecenate unico per un costo totale di 2 milioni e mezzo di euro. Oltre i lavori di restauro, che proseguiranno per circa un anno e mezzo, verranno rinnovate la revisione e l’implementazione degli impianti idrici, l’illuminazione artistica, le misure di allontanamento dei volatili e la videosorveglianza. Il cantiere sarà a vista e “innovativo e didattico” perché permetterà ai turisti di vedere e visitare la fontana “con uno sguardo ravvicinato ed una prospettiva completamente diversa”. Si potrà infatti attraversare la fontana più famosa del mondo passando su un ponte panoramico (pronto alla fine di giugno) sopra la vasca, che, accessibile direttamente dalla piazza, entrerà nel cantiere. Sebbene la fontana sia vuota, sarà comunque possibile effettuare il lancio della monetina grazie ad un allestimento scenografico posto al centro della recinzione di cantiere. Lungo questa saranno inoltre montati due schermi che mostreranno immagini attuali e storiche legate all’iconica fontana. Il restauro, la storia e le immagini della fontana saranno infine consultabili attraverso un sito web work in progress appositamente predisposto.
La fontana di Trevi, adagiata su un lato di Palazzo Poli, è stata inaugurata nel 1735; il settecentesco gioiello del barocco romano compone uno degli scenari più famosi al mondo, oltre ad essere una delle mete turistiche più visitate della città. Domina la piazza di Trevi (il cui nome deriva dal trivio che confluisce su piazza dei Crociferi) ed è l’elemento terminale dell’acquedotto Vergine, uno dei più antichi di Roma, in uso fin dal tempo di Augusto. La fontana che oggi ammiriamo fu iniziata per volere del papa Clemente XII nel 1732, dopo che nell’area, a partire dal 1640, si erano intrapresi lavori di restauro fermatisi però a un basamento a esedra realizzato da Gian Lorenzo Bernini. La spettacolare costruzione barocca, opera di Nicola Salvi, è un capolavoro d’architettura, scultura e ingegneria. La parte centrale, realizzata in forma di arco trionfale, è costituita da una profonda nicchia in cui spicca l’imponente figura di Oceano, trainato su un cocchio a forma di conchiglia da cavalli marini guidati da Tritoni. Tema centrale della rappresentazione è infatti l’acqua nel suo incessante e turbinoso divenire, nel quale tutto è trascinato. Il gruppo di Oceano, dei tritoni e dei cavalli si deve a Giovan Battista Maini; ai lati della nicchia centrale, inquadrate dalle gigantesche colonne, spiccano le statue della Salubrità e dell’Abbondanza di Filippo della Valle e i rilievi con la raffigurazione della Vergine che indica la sorgente ai soldati di Giovan Battista Grossi (con riferimento alla leggenda secondo la quale l’acqua venne denominata Vergine in omaggio a una fanciulla che avrebbe indicato la sorgente ai soldati romani assetati) e Agrippa che approva la costruzione dell’Acquedotto, di Andrea Bergondi. Tutti conoscono la tradizione popolare che assicura a chi vi getta una monetina il ritorno nella città eterna (i soldi recuperati in occasione della pulizia che avviene ogni 15 giorni vanno tradizionalmente agli operai addetti alla manutenzione), ma pochi quella della fontanella sul lato sinistro, detta ‘fontanina degli innamorati’: assicura a coloro che vi bevono eterna fedeltà.