Inaugurata il 26 novembre 2015, la 40esima edizione dell’Esposizione Internazionale “100 Presepi” di Roma è un evento ufficiale del Giubileo Straordinario della Misericordia. Si può vedere fino al 10 gennaio 2016 nelle Sale del Bramante all’interno della Basilica Santa Maria del Popolo in Piazza del Popolo , che si trova a pochi metri dall’Hotel Centrale Roma. E’ una mostra diventata ormai storica, ideata dal giornalista Manlio Menaglia e presenta ogni anno presepi nuovi provenienti dall’Italia e dall’estero e realizzati con materiali e tecniche diverse da artisti e artigiani oppure da enti, associazioni e istituti scolastici. Si possono infatti ammirare presepi artistici, di fantasia e alcuni della tradizione italiana come il presepe napoletano, romano, pugliese, siciliano, ligure e di Greccio.
La tradizione tipicamente italiana del presepe si realizza infatti in forme stilistiche e con l’uso di materiali diversi che risentono della provenienza geografica e dei diversi periodi storici nei quali operano gli artigiani. Il presepe napoletano, ad esempio, il cui secolo d’oro è il ‘700, è legato alla figura di Carlo III di Borbone, sovrano mecenate che farà conoscere a Napoli una meravigliosa fioritura culturale ed artistica, della quale l’arte presepiale costituisce una delle espressioni più splendide; il presepe siciliano, con l’innovativa tecnica della ceroplastica o l’utilizzo di materiali particolari come il corallo, l’avorio, l’osso, la madreperla, l’alabastro, le conchiglie ed altri materiali marini è caratteristica in particolare di Trapani; il presepe romano, modellato su quello partenopeo del quale ne rifiuta lo sfarzo e lo spirito laico, riconduce al centro della composizione la Sacra Famiglia attorniata da figure modeste con scenografie sobrie ed essenziali; il presepe pugliese è caratterizzato soprattutto a Lecce dall’uso della cartapesta e dalla tecnica della focheggiatura; il presepe ligure, infine, specialmente quello povero dell’Ottocento, è realizzato nelle fornaci di Savona e Albisola con l’argilla compressa negli stampi riproducenti le figure presepiali più tipiche, successivamente colorate a mano.
L’esposizione è arricchita dal laboratorio (su prenotazione) “Il Presepe come gioco” in cui personale specializzato insegna a bambini e ragazzi a costruire i personaggi il proprio presepe che si può portare a casa e dalla premiazione agli espositori alla fine della manifestazione, nel corso di una apposita cerimonia, con un attestato di partecipazione per ogni opera esposta. Durante una cerimonia inaugurale, il Cardinale Angelo Comastri ha dichiarato: “attraverso il presepe ci ricordate dove abita la speranza che il mondo cerca”.